Daniela Monti “Untiteld”
L’opera prende in considerazione la dinamicità e lo slancio di una vetta. L’interpretazione della
frase “Panta Rhei” si dissocia dal fiume, elemento raffigurativo del celebre aforisma, e trova
spazio nella verticalità di un monte; infatti l’uomo tende a continui progressi ed a raggiungere
vette sempre più alte. Nonostante la notte, l’omino raffigurato continua a scalare senza tregua.
Le linee rette e precise rappresentano la logicità insita nella mente umana, ciò che facilità la percorribilità della vita. Al di fuori della stampa grafica si presenta un sagomato ad altezza reale dello stesso pittogramma che indicherà l’immagine e proverà ad immergersi nella stessa avventura del suo piccolo compagno senza rendersi conto che la vita stessa già lo circonda.
Massimiliano Fort “Il Flusso”
Panta rhei significa flusso, movimento, turbamento. In questa opera la componente che spicca di più è sicuramente la composizione. Essa è resa tale da contrasti efficaci, colori accesi e forme semplici. Queste forme creano un sovrapporsi di fasci che rappresentano vari mondi, varie dimensioni che in un certo senso si incrociano e si intrecciano fra loro, anche se apparentemente sembrano completamente diversi. Questo contatto viene accentuato inoltre dallo stormo di uccelli che sta effettivamente passando da una dimensione all’altra, rompendo così l’infinità e la vastità del cielo. Panta rhei non diventa quindi una semplice frase utilizzata per tranquillizzarsi, convincersi che tanto tutto scorre, ma un vero e proprio esordio alla libertà ed alle infinite possibilità che la vita ci offre.