Federica Cece “Mortali immortali”

L’opera rappresenta il concetto panta rei tutto scorre, grazie a uno scheletro costituito dal cranio di un uomo e da una coda di un essere non ancora totalmente sviluppato, per indicare il corso dell’evoluzione. Lo scheletro è posto in modo circolare per enfatizzare il concetto di scorrere perpetuo delle cose. Intorno vi è la scritta ‘mortali immortali, immortali mortali, viventi la loro morte, morenti la loro vita una citazione di Eraclito in riferimento al concetto panta rei. Le scritte sono state eseguite in modo concentrico, per tre volte dalla più piccola alla più grande, con tre colori diversi per enfatizzare maggiormente il susseguirsi e il cambiamento delle cose, il passaggio dalla vita alla morte che procede senza inesorabile.


Silvia Mornata “The era of clock”

La mia opera è il frutto di un ragionamento che inizia dall’Acqua come elemento, per poi ramificarla sotto ogni suo aspetto.
Tutto è acqua, noi siamo acqua, il mondo è acqua e il nostro dovere nel rispetto di questo dono è cura e non spreco. L’acqua scorre e così anche il tempo, da qui il collegamento all’orologio.
Ispirandomi alla storia dell’arte, ho ricercato per ogni epoca diverse opere raffiguranti orologi.
In fine avvicinandomi temporalmente e ispirandomi alle opere di Andy Warhol e alla sua tecnica della serigrafia sono giunta ad un risultato.
La tecnica consiste nel ripetere la stessa immagine, figura, elemento più volte semplificandola e all’occorrenza cambiandone il colore originale e renderla quasi surreale.
Nella mia opera quindi sono state inserite immagini di orologi dal più antico al più recente, così da rappresentarne l’evoluzione della forma e del cambiamento a livello tecnologico.
Gli orologi sono in forte contrasto con lo sfondo dal quale si staccano completamente.
Il tempo che viene scandito dall’orologio stesso rimanda al passare del tempo e quindi al cambiamento, evoluzione.
Tutto scorre…
In collegamento a queste parole e al pensiero di Eraclito sul Panta Rhei, nome della mostra, ho ricercato in fine una frase che potesse con l’opera.